I porti di Creta

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Le rotte commerciali cretesi

I porti di Creta

Quando la città è anche un porto la sua vita è animata dalle costruzioni navali, dal carico e dallo scarico delle navi, dall'arrivo dei mercanti stranieri e delle prede di guerra.
Nel porto le grandi giare piene d'olio e di vino, i tessuti, i profumi che i mercanti all'estero.
Al commercio dei prodotti agricoli e artigianali il mercato degli schiavi, prigionieri catturati in mare, donne e bambini rapiti sulle coste vicine.
Si  gli odori più penetranti della pece, usata per rendere impermeabili le barche o dei pesci appena pescati.
Si parlare tutte le lingue del Vicino Oriente e d'Italia.
Le città marittime hanno bacini e moli, e quindi si trovano scaricatori in attesa di possibilità di lavoro, trafficanti e armatori più o meno ricchi e avventurosi.
A Kato Zakro, che è un porto situato in una baia ben riparata dal vento del nord, tutti gli sguardi sono rivolti verso il mare, da dove l'avorio, le spezie, l'incenso, i legni pregiati e talvolta anche i pirati, che incendiano i templi e le città e ne gli abitanti.
Spesso la gente del porto si limita a rimettere a nuovo le navi ad annodare e riparare le reti, a intrecciare le nasse e a pregare gli dei.
D'inverno le condizioni del mare non consentono alle imbarcazioni di uscire. Allora, non avendo nulla da fare, né traffici né feste, gli abitanti vanno a un fazzoletto di terra nei sobborghi.

Libero adattamento, P. Faure, La vita quotidiana a Creta ai tempi di Minosse, Rizzoli