Enea, antenato dei Romani

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Enea, antenato dei Romani
Enea è figlio di Venere e dell’eroe Anchise; è
più valoroso dei Troiani dopo Ettore.
Lasciando
rovine fumanti di Troia col padre,
figlio Ascanio e pochi altri sopravvissuti, s’imbarca alla ricerca d’una nuova patria. Ma
odio di Giunone per
Troiani resta vivo:
dea chiede ad Eolo di scatenare una tempesta.
Sul mare piomba una notte nera.
cielo è solcato dai fulmini;
uomini sono in balìa degli elementi scatenati. Si spezzano
remi, si gira
prua… Alcune navi affondano; altre si schiantano sugli scogli.
Nettuno, commosso dalle preghiere di Enea, placa infine
acque. Solo sette navi si sono salvate, e approdano in Libia. Ai naufraghi appare Cartagine,
città fenicia fondata dalla regina Didone: e vi sono accolti.
Subito
cuore della regina batte di passione per Enea.
eroe non è insensibile alle sue grazie, e inoltre gli piace
bella vita di Cartagine.
Venere gli ricorda
terra promessa ai suoi discendenti: Enea deve riprendere
mare.
partenza è preparata in gran segreto. Ma
regina ha un presentimento e teme
raggiro. Tenta di trattenere Enea, ma ogni supplica è inutile: Enea prende
mare.
navi approdano infine alla costa italiana: ma ancora una volta Giunone scatena contro
nuovi venuti
ira degli indigeni, Latini e Rutili. Enea, però, li sconfigge con
aiuto degli Etruschi.
E infine sposa Lavinia, discendente del dio Saturno, e dà origine al popolo romano.
L. Lelli